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La sfera personale di ciascun individuo rappresenta un bene ed un diritto primario della vita. Ogni persona è, sin dalla nascita e per alcuni aspetti persino prima, titolare di diritti e di capacità. Identità individuale, diritti civili, diritti politici, diritto alla salute, diritto ad una identità sessuale sono solo alcuni dei diritti di cui ogni persona è titolare. Tempi e modi per l’esercizio di questi diritti non sono però sempre costanti ed intangibili ed in alcuni casi, il potere di esercitare un diritto può essere escluso, limitato o trasferito in capo ad altri soggetti.
Un esempio importante di limitazione nell’esercizio dei propri diritti lo incontriamo in materia di interdizione o amministrazione di sostegno. Nel caso in cui una persona, per una intervenuta perdita delle proprie facoltà, per una malattia o inabilità, non sia più perfettamente in grado di intendere e di volere, l’ordinamento prevede che tali diritti, nell’interesse della persona, vengano esercitati, temporaneamente o definitivamente, da un altro soggetto. Gli istituti della amministrazione di sostegno e dell’interdizione, svolgono questa funzione: viene quindi verificato che il soggetto non sia più in grado di “badare a sé stesso” in maniera autonoma, viene fatta una valutazione di quali scelte sia ancora in grado di svolgere per sé stesso ed, in funzione delle sue limitazioni, viene stabilito a quale istituto ricorrere. Nel caso della amministrazione di sostegno, il soggetto amministratore può conservare l’esercizio di alcuni poteri e decisioni, in maniera autonoma, in base alle specifiche possibilità, da valutarsi caso per caso. L’interdizione, invece, interviene laddove il soggetto interessato abbia persone totalmente o quasi totalmente la propria autonomia. Le singole procedure mirano, comunque, a garantire gli interessi del soggetto debole che possa riceve la migliore assistenza possibile, cercando di scongiurare che possano prevalere gli interessi di terze parti.
Altre sfere personali riconosciute dall’ordinamento come meritevoli di tutela sono il diritto ad una piena bigenitorialità in tutto ciò che può toccare gli interessi dei minori ed il diritto di ciascun genitore ad esercitare appieno il proprio ruolo di genitore in tutti gli aspetti, anche i più piccoli, della vita di un minore. Da questo punto di vista è cresciuta sempre di più la attenzione che l’ordinamento riconosce all’importanza di entrambi i genitori nella crescita di un figlio, cercando di tutelare il più possibile questo diritto che, molto sovente, risulta essere compresso dalle dinamiche conflittuali dei genitori. Molto delicato risulta, quindi, il bilanciamento tra il diritto alla bigenitorialità, l’interesse primario del minore e il regolamento dei rapporti tra i genitori. La materia è in costante evoluzione e ogni giorno si arricchisce di interventi normativi e di sentenze.
Il diritto alla salute è certamente uno dei più importanti di una persona, tanto da essere costituzionalmente riconosciuto. Tale diritto, ovviamente, entra in gioco ogni qual volta qualcuno subisca una lesione da parte di terzi o per infortunio, ma soprattutto per tutto quanto è connesso all’ambito medico. Ogni qualvolta una persona si affida ad un ospedale o ad un medico subisce un intervento o riceve un trattamento, tali condotte interferiscono immediatamente con il suo diritto alla salute. Regolamentare, quindi, la sfera medica e, più specificatamente, della colpa medica è un compito fondamentale per l’ordinamento, sia per la tutela dell’esercente la professione che deve essere tutelato laddove compie tutte le scelte corrette, sia per il cittadino che ha il diritto di ricevere la migliore assistenza medica possibile. Purtroppo non sempre si riesce ad offrire o ad ottenere il miglior trattamento possibile e il rapporto tra paziente e personale o struttura medica non sempre è agevole. Da queste difficoltà può nascere l’esigenza di tutelare gli esercenti le professioni mediche da ingiuste e pretestuose richieste risarcitorie o il paziente che sia stato vittime di errori o colpe da parte di strutture e personale sanitario.